Nadia Neri
IL PAESE

Il lavoro affonda le radici nella mia sfera intima che perlopiù racconto attraverso delle immagini, frutto di relazioni dirette con le persone ed i luoghi che frequento.
Ho deciso di creare un album di figurine degli abitanti del mio paese partendo da una riflessione che riguarda il sentimento di appartenenza che, generalmente, si nutre nei confronti del luogo d'origine, considerato il primo fondamento di società in cui siamo nati e cresciuti. ''In un certo senso rimaniamo impigliati in questa rete di legami che costituisce un luogo primario di educazione e socializzazione", un luogo che è custode di momenti simbolici, momenti che tendiamo a conservare sia come emozione che come immagine.
Gli aspetti principali del lavoro sono sostanzialmente due: "il primo è quello di creare la memoria di un'esperienza attraverso la fotografia che non rappresenta solo un modo di vedere ma anche di far vedere, di mostrare una realtà che può vestirsi di diversi significati e valenze". Il proprio ''lavoro'' rappresenta un elemento fortemente identificativo, si tratta di una caratteristica che ho voluto accentuare nell'album suddividendo i personaggi a secondo dei ''ruoli'' che ricoprono all'interno della comunità.
Il secondo aspetto è quello di ''passatempo'' in cui "subentra un elemento di combinazione giocosa che richiama la nostra infanzia, dove il collezionismo e lo scambio di figurine era (ed è) una pratica più che condivisa".
Si tratta di un lavoro profondamente radicato nel territorio che ricalca il presente, la quotidianità e la sfera di appartenenza di persone che diventano protagoniste di una raccolta che può essere sfogliata e completata dagli abitanti stessi.
L'album rappresenta il risultato di un'attività esplorativa che si muove all'interno delle dinamiche e dei rapporti che caratterizzano il mio paese e non mira ad accrescervi il senso di appartenenza o di comunità ma a raccogliere una testimonianza del presente creando uno scambio e una relazione diretta tra le persone che lo abitano.